XX° C.D. Villa Fleurent
Località: Via San Giovanni de Matha, 2
Contatti: TEL. 081/780.07.00 - 081/599.01.61

Monumento adottato
EX O.P.

Motivo dell'adozione

La scuola insieme al territorio con cui interagisce possono essere considerati un grande laboratorio dove si apprendono comportamenti, regole ed automatismi preziosi per la vita sociale che accompagneranno la persona per tutto il suo percorso.Il territorio è anche un insieme di valori, di tradizioni, usanze, usi e costumi che costituiscono l’asse portante di un patrimonio culturale e all’interno del quale i monumenti assumono un ruolo fondamentale poiché appartengono di diritto ai cittadini che possono apprezzarne le bellezze, così come possono deprecarne lo stato d’incuria o di degrado in cui versano.Uno dei compiti della scuola è quello di sensibilizzare gli alunni al patrimonio storico – culturale che li circonda.Avvicinarsi ai monumenti presuppone uno studio che investe molteplici aspetti ( storico, iconografico, urbanistico, ambientale) quindi si pone come esperienza trasversale rispetto alle discipline curriculari.Attraverso la ricerca sui singoli monumenti si promuove la capacità di ricostruire il passato partendo dalla realtà presente. L’ esperienza sarà tanto più motivante e coinvolgente, quanto più consentirà agli alunni di diventare protagonisti della ricostruzione storica e della riappropriazione della memoria e della fruizione dei diversi monumenti a partire da una metodologia che privilegi la collaborazione ed il lavoro di gruppo e sappia riconoscere ampio spazio alla manualità.

Descrizione del Monumento

L’ex O.P. Leonardo Bianchi è costituito da oltre cinquanta edifici,per una superficie coperta di circa 78.000 mq, dislocati in un area di quasi 220.000 mq, molto ricca di verde.E’ situato sulla collina di Capodichino, a nord-est della città a + 85,00 slm. La collocazione e la tipologia edilizia generale, nonostante le dimensioni, ne fanno una struttura difficilmente individuabile o identificabile dall’esterno.Il plesso ospedaliero è diviso in tre zone: la zona centrale, costituita da corpi di fabbrica destinati a diversificati servizi e le due zone laterali occupate dai padiglioni utilizzati per la degenza suddivisi per sesso.Originariamente utilizzato come Campo di Marte per esercitazioni militari, l’area fu scelta alla fine del XX secolo per costruirvi il Nuovo Manicomio Provinciale di Napoli destinato a sostituire il vecchio Manicomio del Sales.Inaugurato nel 1906, si pose, sia come luogo di ricovero tra i più moderni e spaziosi d’Italia, forse d’Europa, sia come importante centro di cultura e di ricerca con risonanza anche internazionale.Rivisitato nel tempo il Nuovo Manicomio può essere ritenuto una delle rappresentazioni più fedeli di quella psichiatria che si andava costituendo nella seconda metà del XX secolo. La nascita e la storia del Bianchi sono quindi strettamente intrecciate con quelle della psichiatria italiana, della quale ha seguito tutte le evoluzioni.Nella coscienza collettiva, il Leonardo Bianchi ha rappresentato e rappresenta tuttora la struttura–simbolo dell’ assistenza psichiatrica.Naturalmente, di conseguenza, per il territorio divenne un luogo chiuso ed isolato con cui era preferibile non avere alcun tipo di contatto. (*)Sin dal 1994 è stato attivato un programma di iniziative finalizzate al superamento delle barriere manicomiali ed è in quest’ottica che il 20° Circolo Didattico ha promosso l’adozione del monumento affinché si mantenga viva l’attenzione sulla struttura e lo si integri nel territorio aderendo all’iniziativa “la scuola adotta un monumento” promossa dalla Fondazione Napolinovantanove.(*) tratto dal Diario di Bordo

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