Scuola Media Santa Dorotea
Motivo dell'adozione
il nostro istituto sorge nello stesso parco in cui è situata Villa d’Angri e fino a qualche anno fa era collegato alla villa da un passaggio diretto: le strutture della villa (teatro, sala Wagner, aula di pittura, ecc.) erano dunque utilizzate dagli alunni dell’Istituto. Ora la villa è chiusa e in evidente stato di degrado: gli alunni sono abituati a questa “presenza” un po’ misteriosa perchè vi passano davanti ogni volta che accedono ai campi sportivi. In relazione a questo edificio nascono spesso delle domande, accompagnate a volte dai ricordi dei genitori e dalla percezione che si tratti, comunque, di un luogo bello e ricco di interesse. Adottando questo monumento ed il parco nel quale è inserito, si è voluto favorire nei ragazzi una più consapevole e costruttiva conoscenza dell’ambiente in cui vivono, nel tentativo di restituire, a loro e alla città, uno dei più significativi edifici della Napoli ottocentesca.
Descrizione del Monumento
l’edificio ha subito delle trasformazioni già nel Settecento per ordine della famiglia Doria d’Angri, successivamente restaurato nel 1830 per iniziativa del principe Marcantonio dall’ingegnere Bartolomeo Grasso. È opera in puro stile neopalladiano, caratterizzata da superfici murarie modellate in maniera irregolare con muri in tufo ad opus incertum. Gli stucchi delle facciate, di Gennaro Aveta, e in particolare le soluzioni del vestibolo, richiamano l’atrio dell’Osservatorio Astronomico di Napoli dei fratelli Gasse con evidenti spunti da Pompei ed Ercolano. La decorazione interna e l’arredo sono ad opera di Guglielmo Bechi, mentre Gennaro Maldarelli interviene nella decorazione della volta a padiglione della galleria; i decori sono ad opera dei pittori Pasquale Gentile, Vincenzo Longhetti e Salvatore Giusti. Il parco, con il digradare dei terrazzamenti che legano volumi, vegetazione e rocce, è ricco di episodi decorativi, tra cui la bizzarra pagoda di gusto orientale, ideata da Antonio Francesconi