Scuola Media Convitto Nazionale V. Emanuele II
Località: Strada San Mauro, 32
Contatti: tel. 081 549.94.02 - fax 081 549.93.85
E-mail: www.convittonapoli.it

Monumento adottato
Chiesa di San Michele Arcangelo ed ex convento di San Sebastiano
Studenti
94
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
40
Insegnanti
13
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
1
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Letteratura, storia, storia dell'arte, educazione musicale
Scuola Media Convitto Nazionale V. Emanuele II

Motivo dell'adozione

Il progetto nasce dalla necessità avvertita dai docenti di operare in maniera più incisiva ed efficace per lo sviluppo umano e sociale dei propri alunni e di esercitare un’attività educativa che tenda a sensibilizzarli verso tutto ciò che di artistico è sotto ai loro occhi, cercando di far ritrovare le loro radici storiche, osservando, conoscendo, studiando.

Descrizione del Monumento

San Michele Arcangelo sorge all’estremità di piazza Dante, chiamata “largo al Mercatello” (perché ogni mercoledì vi si teneva un mercato), poi piazza della Conservazione del Grano (a seguito della costruzione dei granai pubblici) ed infine largo Port’Alba al Mercatello, quando nel XVII secolo il vicerè Alvarez duca d’Alba fece erigere la porta che reca il suo nome e che esiste tuttora, incorporata nell’emiciclo voluto da Carlo III ed eseguito da Luigi Vanvitelli. Nel 1656, come si evince dal quadro di Spadaro, la piazza fu trasformata in lazzaretto. In tale quadro si nota l’antica cappella di Santa Maria della Provvidenza, subito fuori la cinta muraria. Qui nel 1729 si trasferì la Congregazione dei Settantadue Sacerdoti che, dopo aver lasciato la sede di San Gennaro all’Olmo, commissionò all’architetto Domenico Antonio Vaccaro la completa ristrutturazione dell’edificio. I lavori iniziarono nel maggio del 1729 e si conclusero dopo sei anni. Degli stucchi ideati dal Vaccaro oggi restano solo alcune tracce. Nell’abside si nota una cupola impostata su un tamburo ottagonale che dà effetti particolari. L’altare con marmi policromi è una festosa “apertura verso l’alto”. Nel transetto, che ha due corti bracci, vi sono le due pale di altare di Sant’ Emidio e Santa Irene. I due dipinti sono racchiusi in una cornice ovale fiancheggiati da angeli in atto di schiudere un pesante panneggio.

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