S.M.S. Vittorio Emanuele II
Motivo dell'adozione
abbiamo deciso di adottare l’edificio che ospita la nostra scuola e la vicina chiesa di San Carlo alle Mortelle per compiere un percorso di osservazione, ricerca e sensibilizzazione verso la realtà storica in cui viviamo. Ci siamo riconosciuti parte attiva e produttiva del monumento e ci siamo augurati di acquisire, attraverso questo progetto, un nuovo modo di porsi nei confronti di tutto il patrimonio culturale della città.
Descrizione del Monumento
il ‘poggio delle Mortelle’, chiamato così per i numerosi alberi di mirto (volgarmente ‘mortella’) presenti in zona o forse per le proprietà della famiglia De Troyanis Y Mortella, ai primi del Seicento era un luogo così ameno, lontano dalla confusione del centro e protetto dai due manieri di Sant’Elmo e dell’Ovo, che numerosi ordini religiosi e alcune famiglie aristocratiche decisero di costruirvi le proprie dimore. Nel 1616 i Barnabiti davano l’avvio alla costruzione della chiesa, per desiderio del reggente Carlo De Tapia, devoto a San Carlo Borromeo. La chiesa conserva un ciclo di dipinti sulla vita del santo, opera di Antonio de Bellis e due magnifiche acquasantiere. La facciata e l’altare sono della seconda metà del Settecento. Adiacente alla chiesa sorse, più tardi, il primo collegio di San Carlo. Quando Carlo III di Borbone nel 1737 rileverà la struttura del collegio per istituirvi il Laboratorio delle Pietre Dure e la Fabbrica degli Arazzi, l’edificio a monte, tra le chiese di San Carlo e di Santa Maria Apparente, forse appartenuto alla famiglia De Medici, diventerà il nuovo collegio e sarà affidato ai Padri Scolopi. Segno degli antichi proprietari è la magnifica sala con la tela di Francesco Solimena che ritrae Alessandro De Medici mentre rientra trionfante a Firenze e la volta dipinta dal De Matteis; agli Scolopi si deve la cappella al secondo piano con le tele sulla vita del Calasanzio, fondatore dell’Ordine. Il Collegio restò agli Scolopi fino al 1865. In quell’anno divenne sede del Ginnasio Umberto I, e più tardi, col nome Vittorio Emanuele II, della Scuola Professionale Femminile per le arti del cucito e del ricamo. Attualmente ospita la nostra Scuola Media.