S.M.S. Flavio Gioia
Motivo dell'adozione
Abbiamo scelto come monumento da adottare la chiesa di San Giovanni a Carbonara sia per la sua storia sia perché accoglie le spoglie di reali, dignitari e nobili intimamente legati alla storia della nostra città. La chiesa, fortemente danneggiata dai bombardamenti del 1943, è stata chiusa al pubblico e al culto per decenni. Dopo l’emozionante riscoperta, da parte dei napoletani, durante le giornate di Monumenti Porte Aperte, la chiesa è stata riaperta il primo maggio 1994 anche se complessi lavori e interventi di restauro sono tuttora in corso. Le difficoltà di accesso ,che hanno caratterizzato la sua storia ,la rendono una chiesa ancora pressoché sconosciuta a gran parte dei napoletani e, naturalmente, dei turisti.
Descrizione del Monumento
Il complesso si trova in via Carbonara, nome che deriva dal termine usato nel medioevo per indicare il luogo destinato a raccogliere i rifiuti fuori dalle mura. Quest’area fu poi usata come sede per lo svolgimento di giostre e di tornei. San Giovanni a Carbonara sorge, in posizione elevata, all’estremità settentrionale della strada. La sua fondazione è opera della generosità del nobile napoletano Gualtiero Galeota. In quel luogo sorgeva un piccolo convento di agostiniani. Il nobile Gualtiero donò all’abate del convento – fra’ Giovanni d’Alessandro – ed al priore della Chiesa – fra’ Dionigi del Borgo – alcune case ed un orto perchè vi costruissero un convento ed una chiesa dedicata a San Giovanni Battista, patrono della famiglia Galeota. Nei primi anni del secolo XV la chiesa fu ricostruita per volere del sovrano Ladislao di Durazzo e nei secoli seguenti andò soggetta a modifiche ed aggiunte, l’ultima e più importante nel XVIII secolo. Si accede alla chiesa attraverso una monumentale scala, ideata da Ferdinando Sanfelice. Attualmente si entra nella chiesa da un ingresso laterale. L’interno, a pianta rettangolare e ad una sola navata con copertura a travi, termina con un presbiterio quadrato. Nella chiesa troneggia il mausoleo del re Ladislao di Durazzo, ricchissimo di figure allegoriche, realizzato fra il 1414 ed il 1428 da diversi scultori. Il mausoleo, diviso in tre parti, misura 18 metri di altezza: nella prima il sovrano è seduto in trono con la sorella Giovanna, nella seconda giace morto e riceve la benedizione del vescovo, nella terza infine è vittorioso a cavallo. Alle spalle del monumento si apre la Cappella Caracciolo del Sole, con il monumento di Sergianni Caracciolo, grande siniscalco e amante della regina Giovanna. Alle pareti affreschi con scene di vita monastica e la nascita della Vergine. Sulla destra del presbiterio si trovano la Cappella Caracciolo di Vico, la sacrestia, l’altare della Madonna delle Grazie, il monumento funebre del Miroballo.