S.M.S. Carlo Poerio
Motivo dell'adozione
L’idea di adottare la Chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina è nata dal desiderio di recuperare e riqualificare uno spazio urbano poco noto, ma molto interessante sul piano storico, urbanistico e paesaggistico. Altri motivi che hanno orientato la scelta sono l’appartenenza al nostro quartiere, l’essere una delle poche emergenze architettoniche del Cinquecento e, soprattutto, la presenza della tomba di Jacopo Sannazaro, promotore della costruzione dell’edificio e del convento dei Frati Servi di Maria. La tomba del poeta, umanista e autore del De Partu Virginis, la presenza di un presepe ligneo del Cinquecento, la vicinanza alla tomba di Virgilio, fanno di questo monumento una delle opere più importanti presenti nella zona occidentale della città.
Descrizione del Monumento
La chiesa, in cui sono conservate le spoglie del poeta Jacopo Sannazaro, è una delle poche emergenze architettoniche cinquecentesche del quartiere di Chiaia. Costruita, intorno al 1525, su un terreno che il poeta aveva ricevuto in dono da Federico d’Aragona nel 1499, la chiesa viene intitolata alla Vergine del Parto dal nome del poema del Sannazaro De partu Virginis. Nel 1529 il poeta donò la chiesa ai Frati di Santa Maria dei Servi, tuttora responsabili del complesso. La chiesetta consisteva originariamente di una cappella inferiore e una superiore. Qui, dietro l’altare, è collocato il monumento funebre di Jacopo Sannazaro. L’opera fu affidata verso la fine del 1536 allo scultore Giovanni Angelo Montorsoli. Il monumento, ideato forse dallo stesso Sannazaro, si caratterizza per la totale mancanza di riferimenti religiosi ed il motivo compositivo, interamente ispirato a motivi pagani. Tra le opere conservate si ricordano un presepe ligneo, commissionato da Sannazaro a Giovanni da Nola (1520) e la tavola di Leonardo da Pistoia (1542) San Michele che calpesta il demonio