S.M.S. Antonio Gramsci
Motivo dell'adozione
Sin dal primo momento l’idea di adottare il Castello di Baia ha incontrato il nostro favore e quello delle nostre famiglie. Dal momento che il castello rappresenta uno spazio negato, un pezzo di storia collettiva sottratto ai cittadini, l’adozione è stata subito colta nel senso giusto, che è quello di una riappropriazione – innanzitutto culturale – di un’affascinante testimonianza del passato. La fortunata coincidenza dell’apertura del Museo Archeologico dei Campi Flegrei con sede nel Castello (nel settembre 1993) ha premiato tutti coloro che, circondati inizialmente da un certo scetticismo, hanno lavorato con fiducia al progetto di adozione.
Descrizione del Monumento
Costruito intorno al 1490 con lo scopo di difendere il golfo di Pozzuoli, nel corso dei secoli il castello è stato progressivamente fortificato con baluardi, torrioni, contrafforti, piazze d’armi e attrezzato con pezzi di artiglieria. Fino al 1887 ha svolto ininterrottamente funzioni di fortezza. Cessata la sua funzione militare-difensiva, comincia per il Castello un’epoca di decadenza e abbandono. Durante i due conflitti mondiali viene adibito a ricovero per i prigionieri di guerra. Nel 1926 viene ceduto all’Orfanotrofio Militare, le cui funzioni sono sospese nel 1975 per l’inagibilità igienico-sanitaria dei locali e, soprattutto, per i discutibili metodi educativi praticati. A partire da quella data il castello è rimasto chiuso. Dopo il sisma del 1980 ha ospitato alcune famiglie di senzatetto. Dal settembre 1993, data in cui sono stati ultimati i lavori di restauro della torre nord-ovest, è sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei ed è parzialmente aperto al pubblico.