Liceo Scientifico R. Caccioppoli
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Monumento adottato
Reale Albergo dei Poveri e Chiesa di Sant'Anna dei Lombardi
Studenti
1.216
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
100
Insegnanti
82
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
4
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Letteratura, storia,storia dell'arte
Liceo Scientifico R. Caccioppoli

Motivo dell'adozione

La scelta di partecipare al progetto è stata determinata dall’interesse alla conoscenza e alla consapevolezza del patrimonio artistico e monumentale della città. Relativamente all’adozione del Reale Albergo dei Poveri, c’è stata poi una motivazione aggiunta, rappresentata dalla funzione di stimolo che la Scuola ha inteso svolgere per richiamare l’attenzione delle autorità competenti sul recupero dell’edificio, che versa in terribili condizioni di degrado e abbandono e che potrebbe essere, una volta restaurato, un importante polo di sviluppo per l’intera zona.

Descrizione del Monumento

Il Reale Albergo dei Poveri, opera dell’architetto Ferdinando Fuga, fu istituto nel 1751 da Carlo di Borbone, che intese così mettere a disposizione dei poveri del Regno un ospizio. L’Albergo sarebbe presto diventato il simbolo della “pietà illuminata” del re verso i sudditi. Il progetto originario prevedeva un fabbricato a pianta rettangolare, diviso in cinque cortili (quello centrale inglobava la chiesa). L’edificio non fu mai concluso (nel 1819 furono definitivamente sospesi i lavori). L’ala occidentale è crollata qualche giorno dopo il sisma del 1980. La chiesa di Sant’Anna dei Lombardi fu fondata con il nome di Monteoliveto dai Padri Olivetani nel primo decennio del XV secolo. Trasformata una prima volta nel Seicento, nel XIX secolo, a seguito dell’espulsione dell’Ordine, viene concessa all’Arciconfraternita di Sant’Anna dei Lombardi. All’interno sono degni di nota l’organo barocco di Cesare Catarinozzi (1697), una gloria di putti a fresco di Battistello Caracciolo (dipinta nei primi anni del Seicento) e le Cappelle Piccolomini e Terranova, impreziosite dalla mano dell’architetto toscano Benedetto da Maiano. Oggi l’antico monastero, che contava ben quattro chiostri, è sede della Caserma Pastrengo. Solo il chiostro maggiore ha mantenuto la sua originaria configurazione.

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