Liceo Scientifico
Motivo dell'adozione
La Cappella di San Biagio, per i suoi preziosi affreschi e il suo inserimento nel contesto del centro storico della Città, ricco di opere d’arte, è il monumento al quale rivolgeremo la nostra attenzione per farlo oggetto di uno studio accurato e di una ricerca curiosa.In linea con l’obiettivo generale dell’iniziativa, auspichiamo che tale monumento, attualmente in uno stato di conservazione tutt’altro che buono e da molti dimenticato o ignorato, anche perché chiuso al pubblico, possa essere tutelato e rivalorizzato come merita.
Descrizione del Monumento
La costruzione della cappella di San Biagio, ubicata in Via Ercole D’Agnese, è da collocarsi tra la fine del ‘300 e gli inizi del ‘400. Il ciclo di affreschi è uno dei più ricchi fra i pochi dedicati ad episodi della vita di San Biagio esistenti in Italia e rende la Cappella un opera molto significativa del primo ‘400 campano, in grado di competere, per qualità, con le più importanti realtà pittoriche della Penisola. Questi affreschi, dalla buona qualità formale e stilistica, presentano diversi tratti in comune con gli affreschi di San Giovanni Battista ad Urbino e quelli di San Biagio realizzati dagli affermati fratelli Jacopo e Lorenzo Salimbeni.Il ciclo di affreschi, riprendendo uno schema molto diffuso nel Basso Medioevo, comprende scene del Vecchio e Nuovo Testamento accanto alla rappresentazione di monumenti di vita del Santo. Essendo stata abbandonata per lungo tempo, la cappella ha subito diversi danni agli affreschi. I primi lavori di manutenzione vennero effettuati nel 1917 da Salvatore Cenci, ultimo patrono della chiesa, che si preoccupò di segnalare alla Soprintendenza ai Monumenti le condizioni di degrado del tempio. Un successivo restauro fu richiesto dal Vescovo di Alife Mons. Felice Del Sordo nel 1926, allo scopo di proteggere i dipinti delle pareti. Ulteriori lavori di riparazione della Cappella furono eseguiti negli anni 1964/65. Tra il 1962/63 i lavori di restauro degli affreschi di San Biagio furono effettuati dal restauratore Giuseppe Rosi da Celenzano. Le condizioni della Cappella, allo stato odierno, non sono delle migliori. Le pareti ed i tetti sono pregnanti di umidità determinate dalle infiltrazioni dell’acqua piovana. Tale stato è un grave pericolo per gli affreschi che sono ricoperti in varie zone da muffe e salnitro, con scadimento del colore e con pericolo che l’intonaco si sollevi. La mancata tutela della Cappella di San Biagio, potrebbe causare un rapido deperimento degli affreschi, con gravissima perdita storica e culturale per la Città di Piedimonte Matese, ma anche per la devozione dei fedeli che, ancora oggi, il 3 febbraio, si recano nella Cappella per la benedizione dei biscotti della gola.