Liceo Linguistico
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Monumento adottato
La Chiesa del Santissimo Salvatore
Sito web
http://digilander.libero.it-liceojamesjoyce

Descrizione del Monumento

La storia della Chiesa del Santissimo Salvatore risale al 770, quando il duca di Benevento Arechi II fece dono ad alcune suore longobarde di un terreno per la costruzione di una chiesa e di un monastero. Il luogo è quello dove attualmente è la stazione ferroviaria e dove, oltre duemila anni prima, c’era la villa di un ricco alifano di nome Cassio. Il complesso doveva essere già stato eseguito nel 1012 quando Sisto IV poneva il monastero alle dipendenze di quello di San Vincenzo al Volturno. Nulla si sa sulle vicissitudini di quel complesso monastico, se non che dopo il 1568, a seguito dei dettami del Concilio di Trento, Chiesa e Convento si trasferirono nel centro abitato, dove si trovano attualmente. Sorse nel 1654, epoca dello sviluppo urbano e industriale di Piedimonte, la nuova Chiesa del Santissimo Salvatore, splendido gioiello del barocco attribuito alla scuola dell’architetto bergamasco Cosimo Fanzago, già presente a Napoli nella trasformazione e nell’ampliamento della Certosa di San Martino. Il monastero si arricchì nel corso degli anni, e le monache mantennero anche un educandato. Nella sua lunga storia lo troviamo invaso dalle truppe francesi durante il sacco di Piedimonte nel 1799, quando le suore furono costrette ad abbandonarlo. Confiscato con la legge del 1877, il 2 gennaio 1904, fu consegnata al comune. Successivamente, tra il 1918 e il 1949, chiesa e monastero passarono in proprietà alla diocesi di Alife. Fino all’anno 1954 il complesso venne tenuto dalle suore Benedettine, l’anno dopo Mons. Virginio Dondeo lo affidò alle suore della carità Canossiane, che lo hanno abitato fino al 1996; anno in cui sono passate al palazzo dell’ex Vescovado in Piazza E. D’Agnese, dove, per qualche tempo, è anche continuata l’attività dell’Istituto Magistrale, fino alla definitiva chiusura. La Chiesa, appartenente al Fondo Edifici di Culto del Ministero degli Interni, dopo un lungo tempo di chiusura, per lavori di restauro, è stata recentemente riaperta per ospitare la Mostra Fotografica di Joel Meyerovitz “After September 11: Images from Graound Zero”, rivelando, così, nuovamente la sua architettura dalle linee slanciate. L’interno è squisitamente barocco ma esce dallo schema comune e va nell’originalità: lo sviluppo longitudinale della navata si allarga lateralmente in due esedre e si conclude con un abside circolare. La costruzione costretta dall’angusta via in cui sorge si sviluppa in altezza nei suoi tre piani: una cripta sepolcrale che occupa tutto il piano inferiore, la Chiesa e il Belvedere. Una luce diffusa e attutita contribuisce a dare risalto all’architettura.

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