Liceo Ginnasio G. Vico
Motivo dell'adozione
L’idea, quindi, non è tanto quella di “prendersi cura” di un singolo monumento, ma di un pezzo di città o di territorio in cui esistono alcuni monumenti significativi che gravitano attorno alla nostra scuola, il liceo G. B. Vico.Il sistema di Piazza Mazzini e del largo della Cesarea costituiscono, oggi, il nodo effettivo delle relazioni tra il centro storico e il Vomero; l’approfondimento dell’evoluzione urbanistica della zona può stimolare una maggiore consapevolezza dell’ interesse storico artistico e sociale di questo luogo, in cui coesistono tradizioni e contemporaneità (Metropolitana dell’arte), evidenziando il ruolo dell’architettura e dell’arte come opportunità di riqualificazione di un territorio.
Descrizione del Monumento
Intorno al 1566 la strada Infrascata, attuale via Salvator Rosa, sicuramente esisteva già – non lastricata, tra orti e vegetazione – e collegava i casali del Vomero con il centro della città mediante la via Antiniana, strada da Puteolis a Neapolis che da Antignano portava a Napoli, passando per il tracciato di via della Cerra e Salvator Rosa, fino alla Cesarea. Quest’ultimo è il nome dato alla zona in virtù della presenza della chiesa di Santa Maria della Pazienza che Annibale Cesareo, segretario del Regio Consiglio, fondò nel 1601 con annesso un ospedale per convalescenti. Nel 1866 l’ospedale fu soppresso; la chiesa fu restaurata nel 1891 e nel 1913.Nella Carta Carafa del 1775 si distingue bene, oltre al complesso della Pazienza, il monastero di San Francesco di Sales, fondato nel 1693 per le monache Salesiane, soppresso intorno al 1814 e diviso in due blocchi nel 1925 destinati ad edifici scolastici: uno di questi corrisponde all’attuale Liceo G. B. Vico. Il vicoletto di ingresso al suddetto monastero si trovava in asse con i prospicienti vico e piazzetta della settecentesca e scenografica chiesetta della Trinità alla Cesarea – fondata nel 1715 dai frati italiani della Redenzione dei Captivi con l’annesso convento, ora trasformato in ostello della gioventù – una corrispondenza progettata che avrà vita breve e di cui però rimane traccia nello scalone di accesso al Vico da via Salvator Rosa. L’assetto definitivo alla zona si ha con la realizzazione del corso Vittorio Emanuele, tra il 1863 e il 1873, e di via Girolamo Santacroce tra il 1925 e il 1930.