I.T.C. per programmatori A. Masullo
Motivo dell'adozione
In una visita guidata nel centro storico della città di Nola, ricca di storia e di testimonianze culturali ed artistiche, siamo rimasti stupefatti nell’ammirare splendidi monumenti dimenticati e abbandonati a se stessi. La chiesa di Santa Maria Jacobi, inserita nel complesso monastico di Santa Chiara, ci ha trasmesso sensazioni indescrivibili per la bellezza mistica dell’architettura e per gli affreschi ricchi di espressività figurativa. Ci siamo pertanto proposti di sensibilizzare i cittadini al recupero e alla salvaguardia del patrimonio storico ed artistico, e ciò anche per provare a ricostruire valori di aggregazione oggi scomparsi.
Descrizione del Monumento
La chiesa fu fatta costruire dal Conte Roberto Orsini tra il 1310 e il 1330 e restaurata da Nicola Orsini nel 1350-51 in suffragio alla madre Sveva del Balzo. La costruzione, in muratura di tufo, è costituita da una sola navata (di m. 11 x 7) con ingresso da un piccolo chiostro confinante con via Santa Chiara. La navata si presenta divisa in due parti, ma in senso orizzontale, in modo da formare nel piano superiore un grande coro (caratteristica questa che trova riscontro solo nella chiesa di Santa Maria Donnaregina di Napoli). La copertura dell’abside è a volta a crociera, dagli spigoli a coste in rilievo, sostenute da pilastrini e capitelli in tufo, recanti nel rosone centrale lo stemma degli Orsini. Nelle pareti si aprono bifore con influssi angioini-durazzeschi; in quella di fondo dell’abside si apre una bifora a duplice ogiva che richiama i modelli del gotico francese. Per queste particolarità strutturali ed architettoniche Santa Maria Jacobi è da considerarsi un esemplare unico dell’architettura medioevale