I.S.-I.T.G. Vitruvio
Località: Via G. Astorino, 56
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E-mail: dsvitruvio@virgilio.it

Monumento adottato
Centro storico di Castellammare di Stabia: Piazza Fontana Grande, Via Visanola, Castello, Parrocchia dello Spirito Santo
Studenti
780
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
30
Insegnanti
96
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
3
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Storico, scientifico, linguistico

Motivo dell'adozione

Il centro antico di una città è un po’ come la memoria per un essere umano. Un luogo ove si sono depositati, generazioni dopo generazioni, secoli dopo secoli, gli avvenimenti lieti e tragici, le vicende serene e drammatiche di una comunità.Uomini e donne che hanno vissuto e sono morti, permeando di sé le strade, i vicoli, le piazze, gli angiporti, le chiese.Spesso viene da pensare a questi nostri progenitori, di cui persino i parenti hanno perduto il ricordo e chiedersi se in fondo non siano vissuti inutilmente, non avendo lasciato tracce apparenti del loro passato, della loro azione. Eppure si tratta di personaggi che, a volte, hanno vissuto anche intensamente, con le proprie passioni, i propri odi, il loro amore e che hanno determinato avvenimenti destinati ad incidere profondamente nelle generazioni future.Ma se per un essere umano non è difficile ricordare gli avvenimenti legati al proprio passato, impresa più ardua è quella di riuscire a ricostruire la vita materiale del passato di una città attraverso una semplice occhiata al suo centro storico. Anzi a volte le condizioni di degrado urbanistico e morale che vi incontriamo contribuiscono, anche nell’uomo colto, a rafforzare l’idea di far piazza pulita di tutto. La motivazione dell’adozione della Parrocchia dello Spirito Santo è quello di aiutare a scoprire il passato del centro antico della nostra città e valorizzare questa bella chiesa.

Descrizione del Monumento

L’impianto della Chiesa parrocchiale dello Spirito Santo, in Castellammare di Stabia, è a croce latina con una sola navata lunga circa 27 metri, larga circa 8 metri ed alta 15 metri, con un transetto di 14 metri.In origine, oltre all’altare maggiore, vi erano gli altari della Madonna del Soccorso e di San Gaetano nella crociera, di San Tommaso e dei Santi Lorenzo e Antonio nella navata.La chiesa sorge nel centro storico della città che abbraccia il nucleo più vecchio dell’antica Stabia, divenuto ormai periferico all’estremità occidentale, in seguito al grande sviluppo che la città ha avuto nel tempo.Tale nucleo cittadino, che comprende al suo interno lo stabilimento delle “Antiche Terme Stabiane”, i Cantieri navali, la zona portuale e i caratteristici chalet sulla banchina è a tutt’oggi un quartiere fortemente degradato. Per la realizzazione degli interventi necessari al recupero dell’immobile, l’ente usufruirà, nel prossimo anno, del contributo della conferenza Episcopale Italiana (circa il 30% dell’importo dei lavori).Fin dall’epoca dell’invasione dei saraceni, i maestri bottai, una confraternita operaia di Castellammare di Stabia, furono costretti a ritirarsi sui monti di Stabia, dove elessero varie cappelle. Nel 1620 essi stabilirono di costruire una sepoltura in Castellammare, con una cappella soprastante, a cui diedero il nome di Spirito Santo. La prima pietra fu posta nel 1625, come si evince da una lapide collocata sulla facciata, la quale è munita di un graffito rappresentante lo stemma della confraternita. La lapide riferisce che il motivo della costruzione della chiesa fu quello di accogliere in un comune sepolcro i lavoratori bottai che in vita erano stati uniti in una comunione di lavoro. La chiesa rimase rettoria fino all’anno 1651, anno in cui i governatori della confraternita supplicarono il vescovo perché la eregesse in parrocchia per la difficoltà degli abitanti del rione a partecipare ai Sacramenti e per la sepoltura nella lontana chiesa Cattedrale. Dopo l’erezione a parrocchia della chiesa di Spirito Santo, la confraternita ne mantenne il patronato ed il diritto di sepoltura davanti all’altare maggiore. Durante gli anni, malintesi e prese di posizione del parroco e della confraternita crearono molte difficoltà di convivenza, fino al punto che durante l’ultima guerra, la confraternita scomparve.Dal 1955 la chiesa parrocchiale è retta dai Frati Minori Francescani.

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