I.P.S.S.C.T. De Sanctis
Motivo dell'adozione
Varie e tutte importanti le motivazioni che hanno condotto il nostro Istituto a partecipare a La scuola adotta un monumento. Innanzitutto c’è stato il desiderio di conoscere meglio la storia dell’edificio in cui ha sede la nostra scuola (l’ex convento della chiesa di Santa Maria in Portico), ma anche l’attinenza di un tale lavoro con il diploma di “tecnico dell’impresa turistica” rilasciato dall’Istituto. L’adozione del monumento, infatti, ha condotto gli allievi delle classi turistiche ad avvicinarsi in maniera sempre più concreta al mondo dell’arte in generale e al patrimonio artistico della città in particolare, ottenendone una crescita culturale, cambiandoli e trasformandoli in meglio come studenti, ma anche come cittadini, rendendoli consapevoli che il patrimonio artistico va tutelato, abituandoli ad interagire col sociale e ad integrarsi col territorio.
Descrizione del Monumento
La costruzione della chiesa, avviata nel 1632 su disegno di Nicola Longo, si deve alla donazione della duchessa di Gravina, Felice Maria Orsini, e alla sua devozione per un’antichissima immagine della Vergine (conservata nella chiesa romana di Santa Maria Campitelli al Portico d’Ottavia). La facciata venne realizzata nel 1862 su disegno di Arcangelo Guglielmelli. L’interno, a croce latina, ha tre cappelle laterali. La cupola è rivestita esternamente da embrici a squame gialli e turchini. L’atrio è sormontato dal coro, decorato con affreschi (molto deteriorati) di Giovanni Battista Beinaschi (seconda metà XVIII secolo). Il pavimento reca al centro due stemmi con intarsi in marmo rosso e giallo e la lapide tombale di Felice Maria Orsini. Da segnalare, nel transetto, la Cona dell’altare maggiore, vera e propria scenografia realizzata nel 1732 da Domenico Antonio Vaccaro intorno all’effige della Vergine, copia dell’originale in smalto del XIII secolo conservato nella chiesa di Santa Maria di Campitelli; e, nelle cappelle laterali, le tele di Fabrizio Santafede, Fedele Fischetti e Paolo de Matteis.