V C.D. di Pozzuoli
Località: Via Michel, 8
Contatti: tel. 081 526.28.40 - fax 081 524.42.91

Monumento adottato
Anfiteatro Flavio
Studenti
900
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
200
Insegnanti
80
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
20
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Storico, geografico, studi sociali, letterarie, educazione all'immagine
V C.D. di Pozzuoli

Motivo dell'adozione

Gli insegnanti del V Circolo di Pozzuoli, nell’elaborare la programmazione annuale delle attività didattiche per le classi III, IV, V hanno ritenuto utile e necessario inserire l’adozione dell’Anfiteatro Flavio da parte della scolaresca nel progetto educativo. Tale decisione ha trovato le seguenti motivazioni: -di ordine sociale: avvicinare l’alunno al proprio territorio; -di ordine psicologico: far sì che i bambini imparino ad amare un’opera d’arte; -di ordine didattico: approfondire la propria storia e trovare nel monumento un documento a cui far riferimento nella ricerca delle proprie radici; il monumento adottato dovrà rappresentare la ‘fonte’ per altre attività didattiche.

Descrizione del Monumento

Entrando a Pozzuoli dalla via provinciale San Germano, all’ingresso dell’abitato, si erge l’imponente mole dell’Anfiteatro Flavio (o meglio detto Anfiteatro Maggiore). Testimone dei martìri cristiani (tra cui quello di San Gennaro), l’anfiteatro fu a lungo utilizzato come cava di pietra, finché sulle sue strutture non sorsero case e masserie. Datata all’età flavia, l’anfiteatro è a tre ordini di arcate, coronato da un loggiato ornato di statue; era circondato da un portico da cui, attraverso quattro ingressi monumentali (a cui si aggiungevano dodici ingressi secondari necessari per il passaggio degli spettatori) si accedeva al grande ambulacro interno, ancora integralmente conservato, da cui tramite gradinate si raggiungeva il settore più alto della cavea a tre ordini di gradini. Sul piano dell’arena si aprivano, lungo l’asse mediano, la grande fossa e tutt’intorno le botole dei pozzi di manovra. Ai lati degli ingressi si trovano le rampe di accesso ai sotterranei ben conservati. In corrispondenza del muro dell’arena, infine, corre un corridoio ellittico sul quale si aprono le piccole celle dove erano rinchiusi gli animali

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