Scuola Secondaria di I° A. Belvedere
Motivo dell'adozione
Simbolo del nostro quartiere all’interno di un’area verde molto frequentata dai giovani, simbolo di creatività e artigianato.
Descrizione del Monumento
La Villa Floridiana, collocata sulla collina del Vomero , è una villa in stile neoclassico che deve il suo nome a Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia moglie di re Ferdinando di Borbone I , che gliela comprò per destinarla a residenza estiva.Quando nel 1817 Ferdinando di Borbone acquistò questo apprezzamento di terra affidò la ristrutturazione all’architetto Antonio Niccolini, che progettò sia il rifacimento in stile neoclassico della palazzina che la riconfigurazione dei giardini all’inglese, secondo la moda del tempo. Egli progettò inoltre, un teatrino all’ aperto , un tempietto ionico , le serre ed alcune grotte per animali esotici ,unici elementi architettonici ancora oggi esistenti nell’attuale area del parco.Per la Villa , il Niccolini concepì un edificio con corpo centrale rettangolare e, una piccola area porticata, all’ingresso centrale dell’edificio, per la sosta delle carrozze, soluzione architettonica già adottata per il teatro San Carlo .Per la facciata meridionale che presenta un forte dislivello, elaborò per il piano seminterrato un basamento in pietra lavica con una scalinata marmorea a doppia rampa, che raccorda l’edificio al parco circostante, aprendosi sul suggestivo panorama della città.Dopo la morte della duchessa Lucia Migliaccio, avvenuta nel 1826, gli edifici monumentali ed il parco subirono numerose trasformazioni da parte degli eredi fino al 1919 ,anno in cui la Villa venne acquistata dallo Stato e destinata a sede museale.Il museo oggi si sviluppa su tre piani.Al piano terra sono esposti, oltre ad alcuni dipinti, avori , smalti, tartarughe ,coralli e bronzi di epoca medioevale e rinascimentale, maioliche rinascimentali e barocche e vetri e cristalli dei secoli XV XVIII, mobili. Cofanetti e oggetti d’arredo.Al primo piano è collocata la raccolta di porcellane europee del XVII secolo costituita da nuclei delle più importanti manifatture del Settecento, Meissen , Doccia , Napoli e Capodimonte , porcellane francesi, tedesche ed inglesi.Infine al piano seminterrato, è stato riallestita da pochi anni la sezione di oggetti d’arte orientale, tra cui notevole è la collezione di porcellane cinesi di epoca Ming (1368-1644) Qing (1644 1911) e giapponesi KaKiemon ed Imari.