Scuola media Carducci - Trezza
Descrizione del Monumento
Venne edificata, con sagrato prescritto dalle leggi del tempo per la distanza dal Monastero prospiciente, nel 1750 e consacrata cinque anni dopo da monsignor Borgia. Pe rricordare l’evento fu posta un alapide, tuttora visibile.La pianta della struttura occupa una discreta superficie. L’edificio si basa principalmente sullo stile barocco: proporzioni alterate, linee curve, sporgenze e rientranze che animano le superfici e generano effetti scenografici, uso di materiali pregiati – oro zecchino e marmo – che esprimono la ricchezza della chiesa.Quest’ultima presenta un ‘unica navata sormontata da volte a botte ripartite da archi poggiati su paraste. Un arco impostato su due pilastri laterali introduce al presbiterio circondato da un abalaustra in amrmo. L’altare maggiore (settecentesco) presenta marmi convessi e scolpiti di disegno uguale al balaustrato. L’aspetto interno della chiesa è stato stravolto nel corso dei secoli a causa delle continue trasformazioni e restuari avvenuti. Il prospetto di estrema semplicità presenta nella aprte superiore due coppie di lesene, con capitelli a volute che collegano le parti laterali a quella centrale.Il portale è sormontato da un affresco inserito in una cornice di stucco rettangolare raffigurante “Maria assunta in cielo”. Una fascia marcapiano divide in due la facciata, al centro campeggia un finestrone con forme curvilinee con cortiglio centrale sovrastato da un timpano. Un acroce completa la modellazione dell’intera parete scandita d alinee leggermente a rilievo, come un grande velario sospeso.Appena entrati l’attenzione cade sull’organo a canne posto su un balcone in alto. Ai lati sono presenti piccoli altari, ornati con fiori. Vi sono inoltre molteplici nicchie per proteggere le statue situate ai lati della struttura, in quanto vi si corre il rischio che il loro supporto possa essere intaccato da tarli. Un’altra problematica avvenuta col passar del tempo è quella del pavimento in marmo, poiché esso subiva una degradazione in quanto logorava con l’afflusso di fratelli che assistevano alla messa. Era più nota ai cittadini di cava de’ Tirreni con il nome di “chiesa degli artisti” in quanto vi si trovano molteplici opere (affreschi, statue e altro ancora). A rendere più sfarzosa la chiesa erano i candelabri in oro zecchino, tuttavia dopo un ladrocino sono stati sostituiti con altri candelabri che erano invece in ottone.