Scuola Elementare Plesso Pagliara I.C.
Motivo dell'adozione
Gli alunni del plesso , appartenenti alle classi III, IV, V hanno le Cisterne Romane (site in Frigento alla via S.Giovanni ) l’anno scorso, durante la realizzazione di un progetto di ricerca ambientale che aveva come oggetto lo studio delle varie sorgenti e fontane pubbliche esistenti sul territorio comunale. I ragazzi sono restati colpiti dalla struttura delle cisterne , realizzate in epoca romana ed in parte normalmente visitabili, perché rappresentano la più antica testimonianza della capacità dei nostri antenati di provvedere alla raccolta ed alla conservazione dell’acqua sulla cima di un rilievo notevolmente elevato (911 m.) che ospitava verosimilmente un centro fortificato.Durante l’esplorazione delle cisterne,dalla gente del luogo denominate ‘pozzi’, gli alunni hanno evidenziato il loro interesse per il complesso ed oltre a studiarlo con attenzione hanno proposto essi stessi di adottarlo impegnandosi a promuoverne la conoscenza ,la salvaguardia e la fruizione anche da parte dei non residenti.
Descrizione del Monumento
Conosciute con il nome di ‘pozzi’ le cisterne Romane di Frigento rappresentano un poderoso complesso per la raccolta delle acque piovane, realizzato in ‘opus cementicium’ con muri a doppio paramento in ‘opus incertum’ sulla parte più alta del paese , in via S. Giovanni, all’interno del centro storico, in età repubblicana (I sec. a.C.).Una iscrizione latina ,ritrovata nel 1957 in un pilastro della vicina cattedrale ed attualmente conservata presso il Museo Irpino di Avellino, attribuisce la costruzione delle cisterne ai magistrati romani Q. Valgo e L. Sepunio. La bonifica del sito archeologico, già descritto con ricchezza di particolari gi dall’erudito frigentino Fabio Ciampo (1760-1846),avviata da G.O. Onorato e fermatasi alla fine degli anni 50, è stata da poco ripresa a cura della Soprintendenza Archeologica di Avellino ed ormai tre dei quattro bracci del complesso sono restaurati, illuminati e normalmente visitabili.I lavori hanno confermato anche l’ipotesi formulata dal Ciampo secondo la quale l’acqua che si raccoglieva nelle cisterne veniva diffusa sia nelle altre zone del centro storico sia a valle lungo via S.Pietro per alimentare, mediante un ingegnoso sistema di vasche e canali, una struttura termale e/o il centro abitato.Ultimamente è stato avviato un ulteriore intervento per rendere visitabile anche un quarto braccio del complesso e gli scavi effettuati dalla Soprintendenza hanno portato alla luce tracce di una adiacente costruzione latina (villa?) e reperti che testimoniano una occupazione sannitica della zona in periodo anteriore alle stesse cisterne. Il monumento così acquisisce una importanza ancora più forte e la definizione della sua funzione e della sua contestualizzazione riuscirà probabilmente a chiarire completamete la nebbia che ancora ammanta l’origine dell’abitato frigentino.