S.M.S. A. Casanova
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Monumento adottato
Chiese di San Lorenzo Maggiore
Studenti
350
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
60
Insegnanti
65
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
8
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Letterario, storico, educazione artistica, linguistico, scientifico
S.M.S. A. Casanova

Motivo dell'adozione

Solo duecento metri in linea d’aria separano la nostra scuola dalla Basilica di San Lorenzo Maggiore. Ma non è solo per la vicinanza o perché si tratta di un monumento fondamentale per la storia e l’arte della città che abbiamo deciso di adottarlo. Lo abbiamo fatto perché è un monumento a noi familiare. Molti vi hanno frequentato o vi frequentano il catechismo, giocano di pomeriggio davanti al sagrato, si divertono a intrufolarsi, insieme ai visitatori, nella città sotterranea di epoca greco-romana. Tutto sotto l’occhio vigile dei custodi o dei padri francescani Giacomo, Rocco e Francesco, che ci conoscono bene.

Descrizione del Monumento

Se iniziamo la visita dal sottosuolo, si prova una sensazione fantastica. Illuminato a giorno da potenti lampade, ammiriamo uno scenario straordinario: strade romane lastricate, fontane, edifici pubblici, botteghe di fornai e criptoportici si offrono alla vista, avvolti da un’atmosfera irreale che ci riporta a quando i napoletani, di origine greca, coltivavano l’arte e combattevano contro Pirro e Annibale. Fu tra queste strade che si consumò la strage operata da Silla per punire i napoletani di aver appoggiato Mario. La basilica di San Lorenzo Maggiore, uno degli esempi più interessanti di stratificazione artistica, sorge su una struttura medievale e in luogo di una basilica paleocristiana. I lavori di costruzione della chiesa, edificata per volere di Carlo d’Angiò, cominciarono all’incirca nel 1270 e si conclusero nella prima metà del secolo successivo. Molti gli avvenimenti che hanno avuto come scenario le mura del complesso: qui pregò il Petrarca, nella terribile notte della tempesta del 25 novembre 1343; qui il Boccaccio incontrò Maria d’Aquino, immortalata poi col nome di Fiammetta; qui Alfonso d’Aragona volle perpetuare il ricordo del trionfo sugli Angioini, facendo sospendere sulla porta d’ingresso il carro dorato offertogli dai napoletani per il solenne ingresso in città; qui Carlo V Imperatore promulgò i privilegi per Napoli; qui si radunarono i napoletani il 25 maggio 1547 per resistere al vicerè Pedro de Toledo che voleva introdurre l’Inquisizione di Spagna; qui Masaniello il 9 luglio 1647 raccoglieva il popolo e ordinava l’assalto al Campanile e all’armeria della città.

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