Liceo Scientifico Elio Vittorini
Motivo dell'adozione
La scelta di Palazzo Serra di Cassano è stata motivata non soltanto dall’opportunità di approfondire gli aspetti architettonici dell’edificio, di per sé notevoli, ma anche di evidenziare la funzione culturale che il palazzo svolge in quanto sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
Descrizione del Monumento
Il palazzo sorge sulla collina di Pizzofalcone dove, secondo l’opinione più diffusa, si sviluppò il primo nucleo abitato della nostra città. E qui infatti che le antiche storie narrano dello sbarco di alcuni coloni di Rodi, i quali dopo essersi insediati sull’isoletta chiamata Megaris (attuale Castel dell’Ovo), diedero inizio all’urbanizzazione della collina prospiciente (monte Echia). In epoca romana, Lucullo vi fece costruire il suo sontuoso Castrum, una villa fortificata i cui giardini e pertinenze giungevano sino al mare. Nel medioevo sorsero numerosi monasteri e fortificazioni, vista la posizione strategica dell’area. A partire dal Cinquecento, la zona conobbe un intenso sviluppo edilizio, che proseguì per tutto il Seicento e Settecento, e che conferì alla collina di Pizzofalcone quei caratteri ancora oggi evidenti. Il palazzo Serra di Cassano fu edificato nella prima metà del Settecento, su progetto dell’architetto Ferdinando Sanfelice, già noto all’epoca per i suoi interventi fantasiosi e scenografici. L’edificio affaccia su due strade: via Monte di Dio e via Egiziaca. La facciata su via Monte di Dio è caratterizzata da un alto basamento di piperno, sui cui aprono due portali d’ingresso, con finestre a timpano regolare e balconi arcuati in piperno. L’interno si articola su un percorso rettilineo che attraversa due cortili di cui uno, molto elegante, a pianta ottagonale con quattro ingressi sui lati minori. Di grande effetto scenografico è lo scalone di accesso al piano nobile, caratterizzato da due rampe in piperno di forma ellittica. Gli ambienti interni conservano lo splendore di un tempo, per la bellezza degli stucchi, l’eleganza delle decorazioni, la ricchezza di arredo e finiture: damaschi, broccati, specchi, lampadari di settecentesca grazia. In origine, l’ingresso principale del palazzo era quello su via Egiziaca. Il portone fu fatto sprangare, in segno di protesta contro il potere regio, dal principe Serra dopo che Ferdinando IV aveva rifiutato la grazia al figlio del principe, Gennaro, patriota di formazione illuministica, che aveva sostenuto i moti rivoluzionari del 1799. Il palazzo è attualmente sede dell’Istituto Italiano degli Studi Filosofici.