I.T.I.S. Enrico Fermi
Motivo dell'adozione
Abbiamo scelto il Carmine per “conoscere e far conoscere” un luogo che nella storia di Napoli ha avuto un ruolo centrale, importantissimo. Forse nessun complesso monumentale è così legato ed intrecciato alla vita politica, religiosa, economica del popolo napoletano, dalle vicende di Carlo I d’Angiò, Corradino di Svevia, alla rivolta di Masaniello, ai terremoti, alle epidemie di colera, alla decapitazione dei protagonisti della Repubblica Partenopea del 1799. In più il culto della Madonna Bruna, cui è dedicata la Chiesa del Carmine, è tuttora vivo nella gente di ogni ceto sociale. Edifici sorti nel tempo in modo disordinato hanno alterato la fisionomia originaria della zona, le auto parcheggiate ne soffocano la visibilità, le chiese e le antiche fontane sono fatiscenti. Vitali sono tuttavia rimaste le attività commerciali ed artigianali che ruotano intorno all’intera area, ed è un peccato che non debbano trovare una più dignitosa sistemazione.
Descrizione del Monumento
Fu Carlo I d’Angiò, nel secolo XIII, ad inserire nella cinta muraria quest’area, chiamata Campo Moricino, destinandola a zona commerciale e facendo ampliare, in forme gotiche l’originario complesso monumentale. L’attuale sistemazione di piazza Mercato, con la facciata della Chiesa di Santa Croce e le due fontane obelischi è dovuta a Francesco Securo, nel XVIII secolo. Della originaria cinta muraria, in questo tratto, restano oggi visibili due torrioni e l’antica porta del castello (che l’ampliamento di via Marina ha isolato dal complesso). Così come si presenta oggi, la chiesa del Carmine (che chiudeva il lato orientale della città verso il mare) è il risultato dell’intervento promosso da Carlo di Borbone e realizzato su progetto di Nicola Tagliacozzi Canale. Interessante la facciata, costruita su disegno di Giovanni Del Gaizo, col caratteristico campanile a cuspide maiolicata.