I.T.C. Armando Diaz
Località: Via Pasquale II, 237
Contatti: tel.081 45.92.26 fax 081 45.91.45
E-mail: natd04000r@istruzione.it

Monumento adottato
Palazzo Spinelli di Laurino
Studenti
1.190
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
22
Insegnanti
120
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
40
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Letterario, storico, lingue e letteratura straniera, geografia, storia dell'arte
I.T.C. Armando Diaz

Motivo dell'adozione

Abbiamo aderito al progetto dell’adozione con entusiasmo perchè convinti che collaborando a tale iniziativa si potesse contribuire a valorizzare la nostra città e la sua ricchezza artistica e culturale. Abbiamo deciso di adottare il Palazzo Spinelli di Laurino, contiguo al nostro istituto, perché, nonostante le manomissioni e le distruzioni provocate dal trascorrere degli anni e, soprattutto, dall’indifferenza seguita all’estinzione della famiglia Spinelli, è uno dei più bei palazzi della città storica.

Descrizione del Monumento

L’edificio è stato costruito nel Quattrocento. Il suo aspetto attuale si deve però al Duca Tojani Spinelli, che nel 1767 fece ristrutturare la fabbrica originaria. Oggi offre senza dubbio uno degli interni più interessanti tra i palazzi del centro storico, soprattutto per il suo cortile ellittico, l’unico a forma ovoidale, adorno di stucchi e statue, e per la grande scalinata. Come motivo terminale, una nicchia contiene un cippo romano che faceva da base ad una statua. Attigua al cortile è la cappella del palazzo, recentemente scoperta perché quasi sempre chiusa. Sulla porta di ingresso è sistemata una magnifica aquila con le ali spiegate, sul cui petto si apre lo stemma dei Laurino e dei Tutavilla di Calabritto (famiglia della moglie del Tojano). Sul retro del palazzo un rudere coperto di verde, murato. Grazie al permesso dell’amministratore e alla disponibilità di uno dei condomini, il Barone Araimo, abbiamo avuto la possibilità di visitare l’appartamento principale. E’ interessante il modo in cui l’arredamento è stato conservato in tutti i suoi particolari e come l’insieme rispecchi ancora il carattere settecentesco.

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