I.Suor Orsola Benincasa - Licei
Motivo dell'adozione
Vivere ogni giorno tra le mura di una cittadella monastica ha suscitato in noi il desiderio di ripercorrere la storia dell’antico convento e di seguire l’evoluzione di un’istituzione vitale ed organica nel tessuto sociale e culturale della città. L’Istituto nel tempo ha affiancato alla funzione didattica una fiorente attività di convegni e di incontri che lo ha proiettato a livello europeo. Ma il Suor Orsola è anche luogo di storia e di tradizioni, uno scrigno di arte e di bellezza, con il suo Claustro e i suoi giardini pensili, la suggestiva rampa e il museo della Fondazione Pagliara, l’Archivio Storico e la Biblioteca. E’ per questo motivo che abbiamo deciso di partecipare all’iniziativa dell’adozione.ivere ogni giorno tra le mura di una cittadella monastica ha suscitato in noi il desiderio di ripercorrere la storia dell’antico convento e di seguire l’evoluzione di un’istituzione vitale ed organica nel tessuto sociale e culturale della città. L’Istituto nel tempo ha affiancato alla funzione didattica una fiorente attività di convegni e di incontri che lo ha proiettato a livello europeo. Ma il Suor Orsola è anche luogo di storia e di tradizioni, uno scrigno di arte e di bellezza, con il suo Claustro e i suoi giardini pensili, la suggestiva rampa e il museo della Fondazione Pagliara, l’Archivio Storico e la Biblioteca. E’ per questo motivo che abbiamo deciso di partecipare all’iniziativa dell’adozione.
Descrizione del Monumento
Fondato nel 1581, il complesso comprendeva originariamente un eremo e un monastero (con annesse chiese), entrambi fatti edificare da Orsola Benincasa, emblematica figura della temperie religiosa e sociale dell’epoca della Controriforma. La prima chiesa, nota oggi come “Sala degli Angeli”, è di fondazione seicentesca e conserva pregevoli ed interessanti dipinti di Andrea Malinconico e Andrea Vaccaro. La seconda, dedicata all’Immacolata Concezione e di più antica fondazione, venne risistemata nel 1755 per volere di Carlo III di Borbone. Di particolare interesse il Chiostro, dal quale si accede alla Raccolta d’arte della Fondazione Pagliara, con importanti dipinti di Luca Giordano, Francesco De Mura e Camille Corot. Quando, dopo l’Unità d’Italia, il monastero sfuggì alla soppressione degli ordini religiosi improduttivi trasformandosi in una piccola scuola, Adelaide del Balzo Pignatelli, principessa di Strongoli, lo inserì in un ampio progetto laico, legato all’emancipazione intellettuale della donna nell’Italia meridionale. Questo progetto si è articolato negli anni realizzando un percorso formativo che va dalla scuola materna fino all’Università, attraverso le tappe della scuola elementare, della media e dei licei, costituendo un unicum in Italia.