I.P.S.I.A. Bagnoli
Motivo dell'adozione
Due i motivi che hanno determinato la scelta: da un lato, il desiderio di acquisire una conoscenza approfondita di un’area archeologica di grandissima importanza, che versava, al momento dell’adozione, in condizioni di grave e pesante degrado; dall’altro la volontà di sollecitare e “costringere” gli enti competenti al recupero di quello che è stato il più grande centro termale dell’epoca imperiale romana.
Descrizione del Monumento
Il nome della località si deve alla leggenda che vuole qui sepolto Baios, compagno di Ulisse. Baia è celebre per le numerose sorgenti termali naturali, inserite in un clima dolcissimo ed in un paesaggio incantevole. Già lo storico Livio testimonia l’uso di sorgenti termali a scopo terapeutico da parte di Cornelio Scipione per la cura dell’artrite; Orazio, Stazio e Marziale ne tessono lodi e le magnificano; Caio Mario, Cesare, Pompeo, Cicerone ed altri grandi edificano ville sontuose a Baia, che diviene residenza imperiale grandiosa e lussuosa. Eruzioni e bradisismo provocano la progressiva distruzione dei più importanti complessi del centro, anche se l’attività termale prosegue per tutto il medioevo e fino ai tempi moderni. Di particolare interesse e suggestione i cd. “Templi di Diana, Mercurio e Venere”, tre grandiose sale termali a pianta centrale, indicate comunemente nel medioevo con il termine “trugli”. I resti dell’originario impianto termale, tutti visitabili, sono inseriti attualmente inglobati nel Parco Archeologico di Baia.