La cerimonia di adozione e l’avvio del progetto
Il progetto ha preso formalmente avvio il 20 febbraio 1993, data in cui, nel corso di una solenne cerimonia pubblica, svoltasi nella monumentale cornice della chiesa di Santa Chiara, traboccante di oltre tremila studenti, il Presidente della Camera dei Deputati, l’onorevole Giorgio Napolitano, il Sindaco, il Provveditore agli Studi e i Soprintendenti “consegnarono ”simbolicamente ai giovani di Napoli il patrimonio storico-artistico della città e raccolsero la loro promessa ed il loro impegno formale a conoscerlo, farlo conoscere e proteggerlo. Fu un momento di straordinaria importanza. Con quella cerimonia, le scuole napoletane si videro conferire un attestato di stima, fiducia e riconoscenza, per certi versi senza precedenti. Proprio da Napoli – fu notato allora – dove il compito della Scuola è più difficile che altrove, dove gli insegnanti spesso lavorano in condizioni di emarginazione e disagio, dove il tasso di evasione scolastica è ancora alto, dove frequentemente la scuola è abbandonata a se stessa, proprio da Napoli – dicevamo – la scuola si impegna in un progetto di grandissimo valore per la promozione e la diffusione dei valori della cultura e dell’arte, valori che “quando appartengono a tutti, danno sostanza alla civiltà della legalità, del rispetto reciproco e della tolleranza, del libero confronto: della democrazia insomma. Dove la cultura sia conquistata ed esercitata come diritto-dovere non c’è spazio per le aberrazioni della devianza e della sopraffazione.” Nel maggio dello stesso anno, le scuole consegnarono il progetto di adozione , redatto sulla base delle indicazioni contenute nella griglia consegnata al momento della adesione all’iniziativa. Quella scadenza coincise con la seconda edizione della manifestazione Monumenti Porte Aperte, di cui gli studenti furono allora, prima ancora che spettatori e fruitori, protagonisti attivi. In quell’occasione, le scuole “adottanti” presidiarono i monumenti adottati, ne raccontarono origini storia e trasformazioni, guidarono il pubblico nella visita, a testimoniare una naturale e fisiologica vocazione del progetto ad uscire dalle mura dell’edificio scolastico, per aprirsi al territorio, all’ambiente, alla comunità, per promuovere e diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio culturale. Vocazione che, nel corso di questi anni, non è mai venuta meno, come sta a testimoniare la partecipazione appassionata e puntuale delle scuole del circuito dell’adozione al Maggio dei monumenti.
Ma non solo! Le scuole di Napoli, che dal lontano 1993 hanno adottato i loro monumenti e che hanno scelto di non cambiare mai per il forte sentimento di identità che, di generazione in generazione di studenti, si è andato rafforzando, sono state il vessillo di un progetto unico in Italia, capace di esportare un modello educativo in tante città dal nord al sud del paese, regalando a Napoli, per una volta, un piccolo grande primato.