Il progetto pilota europeo
A distanza di poco più di un anno dall’avvio nella nostra città, La scuola adotta un monumento è diventato Progetto Pilota Europeo. L’iniziativa nacque dall’impegno congiunto della Fondazione Napoli Novantanove, della Fondation Pégase e della Task Force Ressources Humanes, Education, Formation, Jeunesse della Commissione Europea, che riconobbe nell’idea nata a Napoli, e dunque nell’impegno dei giovani alla riscoperta dei luoghi e dei simboli della memoria comune, un programma teso a favorire lo sviluppo dell’identità comunitaria e l’integrazione europea, ed in quanto tale meritevole di essere “esportato” e diffuso nei diversi Paesi Membri. Il progetto ha mosso i suoi primi passi ufficiali nel marzo del 1994, data in cui si è svolta, a Napoli, la prima riunione operativa dei rappresentanti dei paesi che avevano aderito, nel corso della quale, a partire dall’esperienza condotta nella nostra città, furono definite le modalità e i tempi di diffusione del progetto su scala europea. Dodici i paesi: Italia, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Gran Bretagna, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Spagna (nel 1995, si sono aggiunte la Finlandia, la Svezia e l’Austria). Nacque, così, la Rete Interattiva Europea La scuola adotta un monumento, formata da Napoli (project leader e città capofila), Amsterdam, Atene, Bruxelles, Canterbury, Copenhagen, Digione, Dresda, Dublino, Lussemburgo, Santarém, Toledo (a cui si sono aggiunte, nel 1995, Vienna, Stoccolma e Rauma). Più di quattrocento le scuole coinvolte, per un totale di oltre centocinquantamila studenti, suddivise in parti equivalenti tra materne, elementari, medie inferiori e medie superiori. Il progetto, di durata triennale, è stato lanciato ufficialmente il 3 ottobre 1994 in una cerimonia pubblica al Municipio di Bruxelles, alla presenza dei rappresentanti del Parlamento Europeo, e si è conclusa nel maggio 1997, a Santarém, con una mostra, corredata di catalogo, dei più significativi lavori prodotti dalle scuole.
Macedonia – Skopje
Il progetto, formalmente avviato il 31 maggio 1999 con la “cerimonia di affido” dei monumenti alle scuole adottanti, è realizzato in partenariato con l’Istituto Seizmo di Skopje e con il supporto dell’Associazione European Heritage Classes, del Consiglio d’Europa, del Ministero Francese della Cultura, dell’Istituto Open Society di Skopje, del Centro Culturale Francese di Skopje ed il patrocinio del Municipio di Skopje 24-25 marzo: organizzazione, a Skopje, del Seminario di Formazione Une école, un monument, prima sessione Il seminario, promosso dal Ministero della Cultura della Macedonia e dal Municipio di Skopje, ha ospitato alcune tra le più significative esperienze di pedagogia del patrimonio condotte con le scuole. L’esperienza napoletana dell’adozione dei monumenti è stata rappresentata da due docenti referenti di altrettante scuole della città, impegnate fin dal 1992 nel lavoro di adozione, che hanno esposto ai colleghi macedoni l’esperienza realizzata a Napoli;
20-27 giugno: partecipazione al campo estivo sul tema della pedagogia del patrimonio Scopo del campo estivo era quello di promuovere ed incoraggiare la comunicazione interculturale fra i giovani di diversi paesi nei confronti del patrimonio artistico macedone che, per varietà e ricchezza, può favorire scambi utili a livello nazionale ed internazionale per l’integrazione della Macedonia nel contesto europeo. Napoli ha partecipato ai lavori con una rappresentanza di studenti e docenti del Liceo Artistico Statale. Il campo si è svolto presso il Monastero St. Joakim Osogovski, nei pressi di Skopje;
29 settembre – 1 ottobre: partecipazione al Seminario di Formazione Une école, un monument, seconda sessione Ha partecipato ai lavori Margherita Siniscalco, docente referente del Liceo rtistico Statale di Napoli.