10 le città presenti, in rappresentanza di tutte le altre della Rete Nazionale: Napoli, Ancona, Ascoli Piceno, Cosenza ,Modena, Palermo, Pisa, Roma, Salerno, Torino e, in rappresentanza di tutte le scuole d’Italia del progetto: la IV e V elementare dell’Istituto Comprensivo Indro Montanelli di Roma.
Saluto al Presidente di Mirella Barracco:
Presidente, vorrei aprire l’incontro leggendo alcune righe di un “cartolina “ di Andrea Barbato andata in onda il 18 febbraio 1993 su RAI 3. Non è nostalgia del passato ma, come nella strategia del progetto – dall’analisi del passato le ragioni del futuro. “Barbato: Signor Presidente della Camera, finalmente una notizia sorridente in questa grigia stagione di tangentopoli… Viene da Napoli questa notizia, e si annuncia con una manifestazione, dopodomani, sabato, nella Chiesa di Santa Chiara, alla presenza di molti autorevoli personaggi e dove ci sarà anche lei, Onorevole Napolitano, a dare un lustro istituzionale agli eventi. Accadrà dopodomani un fatto insolito: 121 monumenti napoletani del centro storico, fra i più belli, i più derelitti…saranno affidati agli alunni di 121 scuole napoletane…. Volere bene alla propria città, riscoprirla, insieme capirne i problemi, i ritardi, attraverso le disavventure di un monumento, per esempio, può essere una buona operazione pedagogica. Forse le chiese non si salveranno in questo modo, ma i ragazzi magari si. Invece di sentirsi abitanti di una città smarrita, da abbandonare quanto prima, come hanno fatto, ricordiamolo, molti loro padri, anche intellettuali, forse ritroveranno un legame con la propria storia. Una città e suoi abitanti respirano e si muovono insieme, le malattie dell’una sono quelle degli altri.” Questa frase mi ha molto colpito perchè certamente ci sono città più malate di altre o parti di città e gli abitanti si ammalano anch’essi. Questa frase l’ho riletta per caso quando l’anno scorso la nostra città e i suoi abitanti hanno vissuto un periodo di malattia acuta e di estrema sofferenza. E allora perché non coinvolgere i nostri giovani de La Scuola adotta un monumento che con tanta passione hanno studiato la storia, il degrado, le malattie, il restauro dei monumenti delle loro città e chiedere loro di diventare non più soltanto “guide” e “guardiani” dei loro monumenti, ma “curatori” dei mali morali e fisici delle loro città? Forse, per citare ancora Andrea Barbato, i mali non si cureranno, ma i ragazzi, abitanti della città malata o di una parte della città, si. Noi l’abbiamo provato e la gioia, l’impegno dei ragazzi scesi in strada a sperimentare la loro parte di cittadinanza attiva, ci spinge a credere ancora una volta che solo con loro, a partire da loro e dalla loro consapevolezza di cittadini,il nostro presente potrà guardare al futuro. E dal battesimo del progetto in quel giorno del 1993, in 250 comuni dal Nord al Sud del paese La Scuola adotta un monumento® ha mobilitato intere generazioni di studenti che, ancor oggi, lontani dai banchi di scuola ricordano quella avvincente esperienza formativa che li ha visti, per la prima volta, uscire dalle mura scolastiche e divenire cittadini protagonisti . Oggi, qui grazie lei, Presidente, sono presenti solo una parte di coloro che hanno dato vita, in questi anni, al progetto, lavorando con impegno appassionato. Ci sono 10 Comuni che da anni lo stanno portando avanti e le persone che, a vario titolo, hanno avuto un ruolo fondamentale alla sua nascita, rappresentanti di Istituzioni locali, docenti e referenti del progetto. Ma oggi vogliamo, Presidente, a partire proprio dalla forza della nostra esperienza nel passato e anche nelle difficoltà del presente, annunciarle che la Fondazione Napoli Novantanove, con l’Assessorato alle Risorse Educative della città di Torino e il ComitatoItalia150, incaricato di organizzare le celebrazioni dell’Unità d’Italia del 2011, stanno lavorando a un progetto per un Concorso diretto alle scuole della Rete di La Scuola adotta un monumento® e non solo, sul grande tema dell’identità nazionale, identità frutto di antiche e attuali diverse realtà e culture. La storia dell’Italia è segnata da secolari divisioni, che hanno fatto prevalere le identità locali su una comune identità nazionale. L’Italia delle cento città fino all’unificazione del 1861 che, riunendo queste molteplici anime, ha dato vita a un’esperienza di confronto e scambio unica nella storia europea. Torino e il Piemonte sono un modello di questa esperienza di integrazione, dai movimenti risorgimentali alla multi-cultura di oggi.
Intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del’incontro con una delegazione dei rappresentanti dei Comuni italiani facenti parte della Rete Nazionale “La Scuola adotta un monumento®”
Palazzo del Quirinale, 1 Aprile 2009
Desidero ringraziare Mirella Barracco, i promotori di questo incontro e voi tutti che vi partecipate. Vi ringrazio innanzitutto perché questo incontro richiama alla mia memoria un momento di grande fervore e di grande speranza per Napoli e, anche se Napoli ha conosciuto molte difficoltà, alti e bassi e anche delusioni e amarezze, il momento del nostro incontro nella basilica di Santa Chiara rimane un punto fermo, un esempio che ha dato frutti, come Mirella ha appena detto. Intanto si è adottato un monumento da parte di tante scuole a Napoli e si è dato anche un segnale al resto del paese; è stata una iniziativa di straordinaria creatività e fertilità e vorrei dire che non a caso, come abbiamo sentito, da napoletana Mirella si è fatta quasi torinese. Anche questo collegamento con Torino e con molte altre città è prezioso per avere forme, come lei ha detto, di cittadinanza attiva, di partecipazione dei ragazzi delle scuole e dei loro insegnanti come parte importante della società civile che si esprime e si impegna su temi importanti: tra questi, in primo piano, la salvaguardia del nostro patrimonio storico-artistico. Quello che per Napoli fu allora una scoperta – capire quando Napoli fosse ricca pur nella sua sofferenza – per tanti aspetti è divenuto un grande tema nazionale ed è un grande tema attuale.
Viviamo di nuovo una stagione non semplice: c’è una crisi economica e occupazionale che sollecita iniziative volte a favorire una ripresa comunque della attività produttiva e dell’occupazione, ma in quel comunque si celano anche molte insidie non trascurabili proprio per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale artistico e paesaggistico, valori che la Costituzione tutela e di cui impone il rispetto. Credo, quindi, che la salvaguardia della ispirazione originaria di Napoli 99 rimanga sempre viva. Inoltre ci sono ulteriori motivazioni, che sono state sperimentate già anche a Napoli, nel senso del salvaguardare la pulizia e la civiltà della vita quotidiana. Nello stesso tempo ci sono le grandi tematiche della nostra identità nazionale: spero che il 150 anniversario dell’unità d’Italia veda delle celebrazioni degne. Uno degli epicentri del processo risorgimentale unitario fu la città di Torino, ma spero che ci sia spazio non solo per le altre due capitali come Firenze e Roma, ma anche per il concorso che venne da una città come Napoli e in generale dal Mezzogiorno alla Unità d’Italia.
Vi ringrazio ancora e mi complimento per aver preso questa iniziativa che anche per me, avendo allora fortemente avuto un sentimento di partecipazione a quella grande idea e avendo cercato di darvi un sostegno e un contributo, è stata bella e importante.
l Presidente della Repubblica ha ricevuto in udienza, al Quirinale, i rappresentanti della Rete Nazionale de La Scuola adotta un
10 le città presenti, in rappresentanza di tutte le altre della Rete Nazionale: Napoli, Ancona, Ascoli Piceno, Cosenza ,Modena, Palermo, Pisa, Roma, Salerno, Torino e, in rappresentanza di tutte le scuole d’Italia del progetto: la IV e V elementare dell’Istituto Comprensivo Indro Montanelli di Roma…